Approccio sistematico all’encefalopatia epatica (EE): oltre la variabilità clinica
PERCORSO FORMATIVO DA 36 CREDITI ECM
Online dal 26 maggio al 31 dicembre 2025
Razionale del progetto
L’ Encefalopatia epatica (EE) è una sindrome neuropsichiatrica che si verifica nei soggetti con insufficienza epatica grave, soprattutto in quelli affetti da cirrosi epatica. Consiste nel deterioramento delle funzioni cerebrali dovuto all’accumulo nel sangue di sostanze tossiche, come l'ammoniaca, normalmente rimosse dal fegato. Queste sostanze attraversano la barriera emato-encefalica e raggiungono il SNC causando disfunzione neuronale.
È caratterizzata da un'ampia gamma di sintomi: alterazioni cognitive (difficoltà di concentrazione, confusione), cambiamenti comportamentali (irritabilità, alterazioni dell'umore), disfunzioni motorie (tremori, difficoltà di coordinazione). Nei casi gravi, può evolvere in coma epatico.
Possiamo talvolta identificare alcuni fattori scatenanti come ad esempio: un’emorragia del tratto digerente, un’infezione, la mancata assunzione di farmaci secondo quanto prescritto, la disidratazione con squilibrio elettrolitico, l’assunzione di specifiche sostanze, specialmente l’alcol, alcuni sedativi, gli analgesici o i diuretici.
La diagnosi si basa sulla storia clinica del paziente e sulla valutazione medica alla quale si associano gli esami del sangue. Talvolta possono essere d’aiuto l’EEG e/o l’esame dello stato mentale. I principi del trattamento risiedono nell’eliminazione dei fattori scatenanti oltre che delle sostanze tossiche provenienti dall’intestino. I cardini della terapia sono principalmente rappresentati dal Lattulosio e dalla Rifaximina.
Possiamo talvolta identificare alcuni fattori scatenanti come ad esempio: un’emorragia del tratto digerente, un’infezione, la mancata assunzione di farmaci secondo quanto prescritto, la disidratazione con squilibrio elettrolitico, l’assunzione di specifiche sostanze, specialmente l’alcol, alcuni sedativi, gli analgesici o i diuretici.
La diagnosi si basa sulla storia clinica del paziente e sulla valutazione medica alla quale si associano gli esami del sangue. Talvolta possono essere d’aiuto l’EEG e/o l’esame dello stato mentale. I principi del trattamento risiedono nell’eliminazione dei fattori scatenanti oltre che delle sostanze tossiche provenienti dall’intestino. I cardini della terapia sono principalmente rappresentati dal Lattulosio e dalla Rifaximina.
Faculty
Un panel di esperti per offrire ai clinici di questo settore un punto di riferimento autorevole, fornendo informazioni utili e aggiornate per ottimizzare la gestione quotidiana dei pazienti affetti dalla patologia

Vincenza Calvaruso
Professore Associato di Gastroenterologia, Dipartimento di Promozione della Salute, Materno Infantile, Medicina Interna e Specialistica di Eccellenza “G. D’Alessandro” (PROMISE) , Università degli Studi di Palermo
Dirigente Medico UOC di Gastroenterologia, AOUP P. Giaccone, Palermo

Paolo Caraceni
Professore Ordinario di Medicina Interna, Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche, Alma Mater Studiorum Università di Bologna
Direttore UOC Semeiotica, Malattie del Fegato ed Alcol-relate, IRCCS Azienda Ospedaliera-Universitaria di Bologna Policlinico S. Orsola

Stefano Fagiuoli
Professore Ordinario di Gastroenterologia, Dipartimento di Medicina e Chirurgia, Università degli Studi di Milano Bicocca
Direttore UOC Gastroenterologia, Epatologia e Trapiantologia Transplantation Unit, ASST Papa Giovanni XIII, Bergamo

Giacomo Germani
Professore Associato di Gastroenterologia, Dipartimento di Scienze Chirurgiche Oncologiche e Gastroenterologiche – DiSCOG, Università degli Studi di Padova
Direttore UOSD Trapianto Multiviscerale, AOU Padova
Segretario Nazionale AISF (Associazione Italiana Studio del Fegato)

Ignazio Grattagliano
Medico di Medicina Generale, Bari
Vice Presidente SIMG (Società Italiana dei Medici di Medicina Generale e delle Cure Primarie)

Alessandra Ana Maria Pagani
Dirigente Farmacista Ospedaliero, ASST Papa Giovanni XXIII, Bergamo

Lorenzo Ridola
Professore Associato di Gastroenterologia, Dipartimento di Scienze e Biotecnologie Medico-Chirurgiche, "Sapienza" Università di Roma
Direttore UOC di Gastroenterologia, ASL Latina, Ospedale S. Maria Goretti, Latina